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Leggi, tasse e poi ancora tasse

Leggi, tasse e poi ancora tasse Il cittadino è sovrano.

Così dovrebbe essere nella Svizzera, un paese federalista e democratico. Ma col passare degli anni il rapporto tra Stato e cittadino è cambiato. Sempre più leggi, regole e divieti tolgono la libertà individuale al cittadino. Ho l’impressione che siamo ritornati nel passato dove i balivi bussavano alle porte per riscuotere i tributi.

1. Aumento della vignetta del 150%! Il problema di fondo è che la Confederazione ha bisogno di soldi per soddisfare le esigenze del traffico svizzero con risanamento e nuovi progetti della rete nazionale. Tutto bene fin qui. Ma allora di questi 9,5 miliardi di Franchi che ogni anno gli automobilisti consegnano alla Confederazione, solo 3.5 miliardi vengono utilizzati per la rete stradale, dove sono i restanti 6.5 miliardi? dove vengono utilizzati? (1.75 miliardi vanno a finanziare il traffico pubblico mentre 900 milioni se li prendono i Cantoni). Con la scusa di progetti nuovi e promesse di nazionalizzare strade (strada dello Giulia, che purtroppo é già risanata e già pagata con le nostre imposte) vogliono ancora “mungere” gli automobilisti. La cosa che mi ha colpito di più è la dichiarazione della signora Leuthard: se la vignetta a 100 Fr verrà rigettata dal popolo, si aumenterà il prezzo della benzina di 15 cts al litro. Questo é un vero ricatto al popolo Svizzero e uno schiaffo per coloro che vivono in periferia, come noi che già abbiamo il costo della benzina superiore ad altre zone della Svizzera e che la rete nazionale la usiamo poco o quasi mai. In poche parole, cara Confederazione, incominciate a fare i vostri compiti, risparmiando e tagliando dove è necessario, basta mettere le mani nelle tasche dei cittadini!

– Il 24 novembre votiamo quindi No ad un aumento ingiustificato che non ci porterà alcun vantaggio, ma solo ulteriori disagi.

2. Iniziativa a favore delle famiglie: deduzioni fiscali anche per i genitori che accudiscono personalmente i figli Si è parlato e scritto tanto di questa iniziativa dell’UDC. Si è parlato di costi, si è anche detto che è un’offesa alle donne, che questa iniziativa invita le donne a rimanere ai fornelli…insomma si é detto di tutto pur di affossare questa iniziativa. Riconoscere anche a coloro che allevano personalmente i figli uno sgravio fiscale analogo a quello di cui beneficiano coloro che li affidano a terzi non significa affatto ostacolare l’accesso della donna al mondo del lavoro o costringerla ai fornelli. La famiglia tradizionale non è un modello da cancellare e merita più rispetto dallo Stato. Chi accudisce i propri figli, deve avere diritto a sgravi fiscali. Nei cantoni di Vallese, Zugo e Lucerna gli sgravi fiscali alle famiglie sono già una realtà. La famiglia tradizionale rimane e sarà sempre il nucleo portante della nostra società.

– Il 24 novembre votiamo SI per l’estensione a livello federale di un modello che, in alcuni Cantoni, già esiste e funziona.

3. Iniziativa 1:12 Anche quest’anno, dopo l’iniziativa Minder, gli JUSO vanno alla carica per mettere un freno agli stipendi dei manager. Io ritengo che questa iniziativa è molto dannosa al modello economico sociale svizzero. Indebolire il sistema attuale vuol dire anche indebolire il sistema economico Svizzero. Se abbiamo il benessere e un apparato sociale che funziona in Svizzera è perché l’economia privata é in parte indipendente dallo Stato. Vogliamo veramente che lo Stato abbia tutte queste competenze sull’economia privata? Grazie alla progressività del nostro sistema fiscale, in Svizzera circa il 10% dei contribuenti paga oltre il 75% dell’imposta federale diretta. Le persone che hanno salari molto alti sono anche quelle che pagano la maggior parte delle imposte federali. Accettare l’iniziativa 1:12 provocherebbe gravi lacune nel finanziamento dell’AVS. Il sistema del primo pilastro in Svizzera è basato sul principio della solidarietà e le persone con reddito elevato versano contributi più alti, partecipando maggiormente al finanziamento. Oggi i 7’700 manager più pagati in Svizzera versano ogni anno circa un miliardo alle assicurazioni sociali. Uno studio pubblicato dalla NZZ ha stimato in circa 560 milioni di franchi le perdite per le assicurazioni sociali se questa iniziativa dovesse venir accettata dal popolo. Non dobbiamo dimenticare che l’AVS è già confrontata con problemi di finanziamento. Imporre dei tetti massimi ai salari avrebbe dunque conseguenze negative sulla redistribuzione solidale della ricchezza. Questo è solamente un esempio di quello che succederebbe se l’iniziativa 1:12 divenisse realtà. Non dimentichiamo che nei media dei giorni scorsi, gli JUSO hanno dichiarato che dopo l’iniziativa 1:12 andranno alla carica per reintrodurre la tassa di successione e il salario minimo. È questo che vogliamo? una Svizzera debole nella quale tutto viene regolato dallo Stato e la sovranità del popolo viene oppressa da leggi e tasse?

– Il 24 novembre votiamo NO per l’iniziativa 1:12

Andrea Crüzer UDC Bregaglia

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