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Raccomandazioni di voto per il 24 novembre prossimo

L’UCD Valposchiavo vi fornisce le seguenti raccomandazioni di voto:

NO all’iniziativa “1:12 – per salari equi” L’iniziativa si pone l’obiettivo di vietare salari esagerati ai direttori e manager delle grosse aziende e di distribuire quanto risparmiato sugli altri lavoratori. Un obiettivo allettante che però non si riuscirà mai a raggiungere con quest’iniziativa. Anzi, l’accettazione dell’iniziativa creerebbe a lungo termine molti problemi al ceto medio. In primo luogo i salari non possono essere fissati dallo Stato ma sono fissati dai consigli di amministrazione, risp. dall’azionariato delle aziende (vedi iniziativa Minder). Questi salari si definiscono valutando i salari di mercato non solo in Svizzera ma nel mondo intero. Mettere dei tetti salariali in Svizzera farebbe in modo che le persone capaci e che gestiscono migliaia di posti di lavoro si trasferirebbero nelle aziende concorrenti estere, indebolendo così l’economia svizzera. Chi pensa che i soldi risparmiati sui salari ai manager saranno ridistribuiti agli altri impiegati non s’illuda. Le multinazionali che lavorano in diversi paesi non avrebbero alcuna difficoltà a spostare la propria sede oppure a impiegare i manager nelle sedi all’estero, in pieno rispetto delle leggi vigenti in quei paesi. L’unico effetto che provocherebbe l’iniziativa è che verrebbero a mancare contributi alle assicurazioni sociali (AVS, casse pensioni ecc.) e introiti fiscali. Basti pensare che il 75% dei contributi AVS oggi sono finanziati dal 10% dei salariati. A questo 10% appartengono le persone altamente retribuite. È pronto il ceto medio a sobbarcarsi il manco nella cassa AVS?

SI all’iniziativa “ a favore delle famiglie: deduzioni fiscali per i genitori che accudiscono personalmente i figli” Nell’era moderna in cui molti genitori per necessità o per volontà lavorano entrambi, le istituzioni hanno agito agevolando le famiglie con doppio reddito. Queste famiglie godono di due agevolazioni: la prima consiste nel fatto che esse possono usufruire di asili nido che sono sussidiati dallo Stato. La seconda consiste nel fatto che queste famiglie possono dedurre fiscalmente i costi sostenuti per mandare i figli negli asili nido. La famiglia tradizionale con un solo reddito invece si occupa personalmente dell’assistenza e dell’educazione dei propri figli. Per questa famiglia che, non usufruendo delle possibilità come esposto prima contribuisce massicciamente all’economia dello Stato, non c’è nessuna agevolazione. Noi crediamo che sia giunto il momento di equilibrare la politica famigliare su tutti i modelli di famiglia. L’iniziativa ha l’obiettivo di concedere anche ai genitori con un solo reddito e che si occupano personalmente dei figli una deduzione fiscale pari a quella concessa alle famiglie con doppio reddito che usufruiscono degli asili nidi. Vi sarebbe per le famiglie una deduzione sulle imposte federali e i Cantoni avrebbero la libertà di scegliere a quanto far ammontare la deduzione sulle imposte cantonali. Le famiglie che si occupano personalmente dei propri figli contribuendo a un sano sviluppo della società e a mantenere bassi i costi dello Stato, si meritano quindi un incentivo, un riconoscimento e un aiuto.

NO alla modifica della legge sul contrassegno stradale (vignetta autostradale). La modifica prevede di aumentare il prezzo della vignetta autostradale da 40.- a 100.- franchi. In cambio la Confederazione si assumerebbe la gestione di alcune strade cantonali (nel nostro Cantone la strada del passo dello Julier). Anche se di per sé l’aumento probabilmente non cambia di molto la vita ai cittadini, e anche se l’aumento porterebbe a maggiori introiti a carico specialmente delle zone più popolate rispetto alle regioni periferiche, riteniamo che questa modifica leda importanti principi. Non siamo d’accordo che chi utilizza le autostrade poche volte l’anno debba pagare lo stesso importo di chi ne usufruisce tutti i giorni. Inoltre non crediamo che i soldi risparmiati dai Cantoni grazie alla cessione di strade cantonali alla Confederazione vengano reinvestiti nelle strade (è più facile che vengano utilizzati per altri scopi) oppure ridistribuiti ai cittadini tramite agevolazioni fiscali. La modifica del prezzo per la vignetta quindi rappresenta unicamente un modo per aumentare le tasse. Basti pensare che i soldi per gestire e ampliare la rete stradale sono già oggi disponibili. La Confederazione incassa ogni anno 9.5 miliardi di franchi dagli automobilisti e dai camionisti. Di questi, solo il 30% però è investito nelle strade. Il resto è utilizzato per altri scopi. Inoltre la Confederazione ha a disposizione un fondo (risparmio) per le strade che ammonta a 2.5 miliardi e, come se non bastasse, il dipartimento strade ha concesso un prestito al dipartimento trasporti pubblici per altri 2.5 miliardi di franchi. Basta quindi ridare alla strada una parte di quello che gli automobilisti e i camionisti ogni anno versano nelle casse statali per evitare un nuovo aumento di tasse a carico dei cittadini, ampliare la rete delle strade nazionali e al tempo stesso sgravare i Cantoni.

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